10/16/2009

dedicato con astio a Bonanni e Angeletti

E non mi si parli, dopo tutto questo, del lavoro, voglio dire del valore
morale del lavoro. Sono costretto ad accettare l'idea del lavoro come
necessita' materiale, a questo riguardo sono quanto mai favorevole alla sua
migliore e piu' giusta ripartizione. Che le sinistre condizioni della vita
me lo impongano, passi, ma che mi si chieda di onorare il mio, o quello
degli altri, mai. Preferisco, ancora una volta, camminare nella notte,
piuttosto che credersi uno che cammina in pieno giorno. A nulla serve essere
vivi, nel tempo in cui si lavora. L'evento dal quale ciascuno ha il diritto
di attendersi la rivelazione del senso della propria vita, questo evento che
forse non ho mai trovato ma sulla traccia del quale io cerco me stesso, non
e' a prezzo del lavoro
Andrè Breton, Nadja, 1928

via http://emmanuelnegro.tumblr.com/ e un sacco di altra gente tumblerata

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