5/22/2012

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"Reach and grasp by people with tetraplegia using a neurally controlled robotic arm"




Nature 485372–37 (17 May 2012)

Oggi chi non può muovere le braccia o le gambe secondo la sua volontà non è più costretto a sperare nel miracolo. Chi semplicemente è pigro intuisce una probabile svolta nella storia biologica dell'uomo. 










5/19/2012

Sacra Corona Anarchica








A circa 7 ore dalla strage degli innocenti di Brindisi s'intensificano le insinuazioni e si moltiplica l'ambiguità nel discorso politico istituzionale.
Chi è stato, la "mafia" o il "terrorismo", a fare strage? 
Nel dare uno sguardo a come tendano a rispondere i politici a questa domanda, bisogna innanzitutto far notare che "terrorismo" non è espressione intesa qui designare una determinata pratica violenta di azione politica o sociale, purtroppo agibile da chiunque – per esempio dalla "mafia" stessa – ma è espressione intesa riferirsi ad un'entità mai del tutto precisata e tuttavia diversa, per convenzione, dalla "mafia"  e tipicamente assimilata, in Italia, ad organizzazioni politiche extraparlamentari. 
Insomma, tra l'impiego dell'espressione "mafia" e quello dell'espressione "terrorismo" per designare il responsabile di un'azione violenta, nell'uso corrente dell'italiano, si pone un'alternativa: se è stata la "mafia" non è stato il "terrorismo", e viceversa.  

Vediamo ora le dichiarazioni rese, ad esempio, dal presidente della repubblica e del ministro dell'inferno:   
« “L’attentato di Brindisi è un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perché ha colpito giovani vite. Potremo dire qualcosa in più quando avremo individuato uno o due filoni d’indagine”: parola del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, che, nel formulare ipotesi quanto avvenuto, ha detto che bisogna essere “prudenti e molto equilibrati” anche perché la tipologia dell’attentato non è tipico delle stragi di mafia”. Per il ministro, non si “può pensare di militarizzare il paese”, la risposta deve essere “trovata con il potenziamento dell’intelligence”. »
« "Individuare la matrice e i responsabili di questo attacco alla convivenza civile. Vigilanza e fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva"
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime il suo profondo dolore per la perdita della giovane vita di Melissa stroncata dal barbaro attentato di questa mattina a Brindisi, per le gravissime condizioni di Veronica e per le ferite riportate da altre ragazze dell'Istituto professionale intitolato a Francesca Morvillo - Falcone.

Nello stringersi con affettuosa solidarietà ai famigliari e alla comunità scolastica, il Capo dello Stato auspica e sollecita il più rapido ed efficace svolgimento delle indagini volte a individuare la matrice e i responsabili di questo sanguinoso attacco alla convivenza civile.
Il Presidente Napolitano rinnova, nello stesso tempo, l'appello alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva. »

Qual'è il confine tra "prudenza" ed ambiguità, qual'è la soglia oltre la quale la "formulazione d'ipotesi" trascolora in formulazione d'insinuazioni? 
Sono soglie e confini difficilmente calcolabili, dato che hanno a che fare più con la "forza" con cui sono proferiti frasi e discorsi che con il solo lessico impiegato; ma, per quanto queste soglie siano difficilmente calcolabili su base analitica, esse restano facilmente rintracciabili su basi puramente intuitive.
Napolitano e Cancellieri (e come loro quasi tutti gli altri esponenti del ceto politico parlamentare) rendono dichiarazioni che ballano sul filo sottile che separa la "prudenza" dall'ambiguità e, nel ballare su questo filo, sembrano già travalicarlo, a tratti. (A margine – il prefetto della Cancellieri deve aver richiamato anche il sindaco di Brindisi alla "prudenza": fino a prima di andare in Prefettura parlava di bomba della Sacra Corona, dopo i consigli del prefetto è più incline al "dubbio", e parla pure lui, sia pur molto genericamente, di "terrorismo".)  
La tentazione, forse il desiderio inconfessato, che sembra trasparire dalle loro dichiarazioni è proprio quella di poter dare la risposta più comoda alla domanda che in Italia ci si deve porre con cadenza poco più che decennale:« Chi è stato la "mafia" o il "terrorismo"?». 
La risposta più comoda per i reggitori dello stato, in questo momento, è il «terrorismo» (più comoda di questa soluzione è solo quella dell'invocazione di Dart Fernet e delle "forze del male" – come, però, il solo Di Pietro osa fare). 
La risposta più comoda, in questo momento, è il «terrorismo» perché è forse quella che scagiona di più lo stato (finché non si scoprono i consueti altarini dei servizi, ma questo non succede mai prima di una decina d'anni, e se si scoprono è solo per ricoprirli attraverso interminabili processi giudiziari); e, soprattutto, perché è quella più strumentale alla persecuzione delle più becere finalità repressive nei confronti dei movimenti politici antagonisti in un momento di fortissima (direi definitiva) destabilizzazione economica e sociale. 
La tentazione di certa politica, insomma, sarebbe quella di dire, come spessissimo si usa fare in Italia in questi casi, "sono stati gli anarchici" (o chi per loro).
E' vero, nessuno l'ha ancora detto (né, credo/spero, potrà arrivare a dirlo apertamente, almeno in questo caso).
Ma qualcuno (ad esempio, individui allucinati come lo è chi scrive ) ha già l'impressione (senz'altro allucinatoria, per l'appunto) d'averlo sentito...
Allora teniamo occhi ed orecchie ben aperti, adesso e nei prossimi giorni – dopotutto ce lo dice uno come Bonanni che c'è puzza di merda, fiato di strategia della tensione: e la strategia della tensione si fa così: scoppia una bomba e poi si comincia a giocare con le ipotesi e le insinuazioni per lasciare che proliferi l'incertezza; alla domanda di certezze lo stato, poi, provvede dare risposta non in termini di ricerca e divulgazione della verità, ma in termini di garanzia dell' "ordine pubblico".    
P.s.
Agli infami che hanno fatto scoppiare quelle tre bombole, che hanno massacrato quelle ragazze, dico quello che diceva la buonanima di mio nonno ad i veri pezzi di merda: Pozza Jettà Lu Sang' ! (Augurio della peggior morte in basso abruzzese).