4/16/2009

"A casa" evolution

Un po' per scherzo ma un po' no, in tempi meno sospetti si lancio' l'idea che tutte le forze politiche che non volessero essere complici del governo abbandonassero i propri scranni parlamentari, al fine di mostrare inequivocabilmente il loro netto rifiuto delle regole del gioco dettate dalla maggioranza. Ovviamente questa idea non ha minimamente attraversato le teste dei vari Veltroni, Franceschini, Di Pietro e compagnia bella.
Oggi pero' ci sono ulteriori elementi che incupiscono ancora di piu' il quadro e che dovrebbero obbligare chi non si vuol "macchiare" la fedina politica a prendere decisioni estreme. Gli elementi sono quelli relativi al terremoto abruzzese e alle scadenze elettorali, in particolare del referendum.
In un periodo di crisi economica, con difficolta' a reperire fondi per assicurare il necessario intervento in favore dei Bruzi, per logiche puramente di piccolo tornaconto politico e alleanze nella maggioranza il governo ha scelto di buttare dalla finestra alcune centinaia di milioni di euro con la velocita' di un battito di ciglia. Non entro minimamente nel merito del referendum, potrebbe pure essere contro le scorregge in ascensore, ma una decisione cosi' biecamente meschina fatta in sottofondo agli strappalacrime appelli per aiutare i Bruzi deve essere additata per la porcata che e'.
Ecco perche' io chiedo alle solite forze politiche avverse alla maggioranza, in segno di civile protesta contro questo atteggiamento irresponsabile, di
RITIRARE LE PROPRIE LISTE DA TUTTE LE TORNATE ELETTORALI DI GIUGNO
.
Quando gli altri sono piu' numerosi (maggioranza parlamentare amplissima), piu' forti (mediaticamente), portano via il pallone se non vincono (gli attacchi ai critici), dettano le regole anche a gioco iniziato (esempi vari e ripetuti), prendere i propri stracci e andarsene e' l'unica soluzione possibile. Lasciare il mostro nudo davanti alle proprie esclusive responsabilita' rappresenta l'ultimo tentativo di svegliare le persone da un torpore civico che ormai rischia di diventare coma.
L'Aventino c'e' gia' stato e sappiamo come e' finito. Ma qui si rischia solo di prolungare all'infinito una situazione che, seppur non a livello formale, e' gia' da post aventino di 80 anni fa.

p.s. Ferrero, prima di emettere suoni simili a parole da quel nulla politico in cui ti sei ostinatamente infilato, pensaci almeno un po'.

2 comments:

Titus Bresthell said...

guarda, sinceramente, quando mai succederà qualcosa di lontanamente simile all'ipotesi che avanzi tu, solo allora, la mia stima nei confronti della classe politica farà un piccolissimo passo in avanti dalla voragine nella quale è da tempo sprofondata.
che poi "la speranza è l'ultima a morire" è vero...ma qua sembra proprio mancare la vita.
saluti

Pel(l)acani said...

La classe politica la do ormai per persa. Confido in un sussulto almeno della Politica

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