5/18/2009

la classe operaia va in paradiso (fiscale)


Tra i ministri del regno ve ne e' uno che si distingue per la sua capacita' di starsene in penombra per lungo tempo e poi uscirsene ogni tanto con boiate pazzesche di eccezionale gravita'.
Il ministro Sacconi di ... stavolta si e' lanciato sul problema della perdita di potere d'acquisto dei salari dei lavoratori dipendenti, dopo che l'Istat prima e l'Ocse poi hanno dimostrato come l'Italia si caratterizzi per un livello e una dinamica dei salari inadeguti sia al costo della vita sia agli incrementi di produttivita' conseguiti dall'industria italiana. E il nostro cosa propone? Di ancorare i salari agli utili aziendali. E perche' non alle vincite al superenalotto o a quelle al casino' degli imprenditori?
Tutti sanno che gli utili di aziende sufficientemente grandi sono gonfiati o sgonfiati per finalita' che poco hanno a che fare con l'attivita' economica delle imprese stesse, non ultimo per squallide motivazioni fiscali.
Ma per non essere sempre quelli del "No", diciamo a Sacconi di ... che la sua idea va bene, a patto che anche i conti bancari nei paradisi fiscali usati per nascondere gli utili in eccesso o crearne di fittizi siano cointestati a tutti i Cipputi. Cosi' va bene caro ministro Sacconi di ...?

3 comments:

Titus Bresthell said...

sempre piĆ¹ surreali...
e nella mappa manca san marino!

Pel(l)acani said...

giusto, l'ho corretta

Titus Bresthell said...

ahahaahaahah!!!

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