3/28/2009

Repetita Corrige


Signori! Il discorso ch'io sto per pronunciare a voi, forse non potrà essere, a rigor di termini, classificato come un discorso parlamentare.
[...]
Un discorso di siffatto genere può condurre, ma può anche non condurre ad un voto politico.
Non lo desidero: ne ho avuti troppi.
[...]
Il mio discorso sarà quindi chiarissimo e tale da determinare una chiarificazione assoluta.
[...]
Fu alla fine di quel mese, [...] che io dissi: voglio che ci sia la pace per il popolo italiano; e voglio stabilire la normalità della vita politica.
[...]
Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e normalità. Reprimo l'illegalismo. Non è menzogna il fatto che nelle carceri ci sono ancora oggi centinaia di fascisti.
A tutto questo come si risponde? Si risponde con un'accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un orda di barbari accampata alla nazione; è un movimento dibanditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni moral d'Italia.
Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di quanto è avvenuto.
Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che l'olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba alla migliore gioventù italiana, a me la colpa!. Se il fascismo è stato una organizzazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!.
Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene, a me la responsabilità di questo perchè questo clima storico, politco e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento a oggi.
In questi ultimi giorni non solo i fascisti, ma molti cittadini si domandavano: c'e un governo?. Ci sono degli uomoni o ci sono dei fantocci? Questi uomoni hanno una dignità come uomini? E ne hanno anche una come governo?.
Io ho voluto deliberatamente che le cose giungessero a quel determinato punto esterno, e, ricco della mia esperienza di vita, in questi sei mesi ho saggiato il partito; e, come per sentire la tempra su certi metallibisogna battere un martelletto, così ho sentito la tempra di certi uomini, ho visto che cosa valgono e per quali motivi a un certo momento quando il vento è infido scantonano per la tangente.
Ho saggiato me stesso, e guardate che io non avrei fatto ricorso a quelle misure se non fossero andati in gioco gli interessi della Nazione. Ma un popolo non rispetta un governo che si lasci vilipendare. Il popolo vuole specchiata la sua volontà nella dignità del governo e il popolo, prima ancora che lo dicessi io ha detto; basta! la misyra è colma!
[...]

2 comments:

\3u3u said...

"Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda..."

E furono il palo e la corda!

Pel(l)acani said...

In uno scantinato vicino a Piazzale Loreto dovrebbero esserne rimasti alcuni.

A parte gli ovvi desideri della ggente, l'identita' di veduta e il meccanismo per la ricerca del consenso tra il primo e il secondo sono impressionanti, al di la' dei semplicismi da satira tv.

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