2/06/2010

campagna elettorale all'incuntrer

Libero da esigenze di accordi programmatici, coordinamento delle correnti interne e ricerca di ampio consenso, investendomi del ruolo di "elettore", cosi' come erano "cittadini" quelli della Comune parigina, scompiglio le carte in tavola e, prima dell'avvio del tam tam elettorale dei partiti, lancio la mia campagna elettorale all'incuntrer. Non saranno i partiti a dirmi cosa intendono fare, ma saro' io a chiedere cosa voglio che loro facciano. Un gioco d'anticipo, un gioco difficile, perche' richiede di valutare le possibili evoluzioni della vita socio-economico-politica cittadina in tutti i suoi aspetti.
Ecco dunque il mio manifesto elettorale all'incuntrer.
Il mio voto per il nuovo consiglio comunale andra' a chi sapra':
- dimostrare di aver compreso cosa e' Bologna (chi la abita, cosa fa per camparci, quali i maggiori problemi e quali invece i suoi punti di forza);
- dimostrare di avere un'idea di cosa dovra' essere Bologna tra 10 anni (chi la abitera', cosa dovrebbe fare per camparci, quali i nuovi punti di forza e quali le soluzioni da adottare per superare i problemi attuali);
- mettere in campo azioni concrete per risolvere il problema immobiliare, che rivaluti il patrimonio esistente e la smetta di speculare su nuovi insediamenti e di lasciare impunite assurde e insostenibili posizioni di rendita;
- costruire un efficiente sistema di trasporto pubblico, su area regionale, che integri e potenzi le varie possibilita' esistenti, non solo per il trasporto delle persone ma anche per quello del merci;
- potenziare le possibilita' di spostamenti privati non inquinanti, rumorosi e con elevata occupazione di suolo pubblico;
- progettare aree a "misura d'uomo" in tutti i quartieri;
- tornare a progettare servizi sociali d'avanguardia, flessibili e modulabili, rivolti a molteplici categorie di cittadini e non solamente basati su indicatori di reddito dichiarato;
- guidare un percorso di riqualificazione del tessuto produttivo cittadino verso le nuove esigenze di paesi maturi come l'Italia e l'Europa;
- guidare un percorso di riqualificazione dell'istruzione (superiore e tecnica soprattutto) che possa supportare i cambiamente di cui sopra, cercando di creare competenze non solo per il privato ma prioritariamente per il pubblico (attirando magari le nuove qualifiche con forme contrattuali piu' garantite e responsabilizzate a fronte della minor remunerabilita' rispetto al privato);
- indicare una rosa di possibili assessori/consulenti/dirigenti priva di imbarazzanti fardelli di commistioni con qualsiasi forza economica e con comprovata esperienza nel ruolo a cui potenzialmente saranno destinati.

Ecco, questa e' la mia campagna elettorale all'incuntrer. Decidano ora i candidati se farsi votare da me o no.

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