3/31/2009

Vita low cost? No, grazie

Visto che l'ispirazione scrittoria e' merce rara, il pezzo completo lo trovate di la'. Qui alcuni spunti.

Abbigliamento, alimentari, aperitivo, arredamento, automobili, case, cliniche mediche, fotocamere, lettori musicali, notebook, palestre, ristoranti, servizi vari, toner per stampanti, trasporti, vacanze, videocamere: cosa hanno in comune tutte queste cose, a parte il fesso che se le compra? Che nell'ultimo decennio, chi piu' chi meno, chi prima chi dopo, sono state investite dal fenomeno low cost, ovvero dalla crescente disponibilita' di merci o servizi di qualita' inferiore a quella fin li' definita come standard, con il gap qualitativo colmato da un prezzo inferiore, a volte stracciato, rispetto a quelli fin li' vigenti sul mercato.
"Consumare (male) di piu', consumare tutti" sembra sia stato lo slogan che ha accompagnato questa rivoluzione dell'offerta dei produttori, spesso trovando nella politica e nei mezzi di comunicazione entusiastiche casse di risonanza non del tutto disinteressate.
[...]
Questo processo, unito al dogma del "consumare per crescere", e' ora entrato in uno spaventoso avvitamento, il cui esito, come ben sanno i piloti aeronautici, puo' essere solo lo schianto al suolo. Lavoratori con un reddito sempre piu' inadeguato affolleranno sempre piu' la piazza del mercato low cost, chiedendo prezzi ancora piu' low; i produttori, mica fessi, risponderanno a questa crescente richiesta spingendo ulteriormente sull'acceleratore della riduzione dei costi di produzione per abbassare ancora i prezzi, che pero' saranno troppo elevati per i nuovi lavoratori a salario ulteriormente ridotto e che quindi torneranno a chiedere prezzi piu' low, che i produttori... insomma, l'avete capito, la rincorsa al ribasso continuera' fino a raggiungere altimetria zero, lo schianto col suolo.
Alternative possibili allo sfracellamento?
[...]
"Consumare (meglio) meno, consumare quando serve" dovrebbe esere il nuovo slogan per non incorrere nei rischi sopra descritti.
"Meglio la lacoste del low cost" e "Piutost che un tost l'e' mei n'arost" e' quello che ci dovremmo scrivere su magliette di cotone naturale filato e tessuto da contadini/artigiani proprietari dei mezzi di produzione e distribuite direttamente dal produttore al consumatore.

E voi, rinuncereste a 3 weekend a Londra, Parigi, Amsterdam a 99 euro l'uno? O a cambiare il telefonino ogni anno? O alla Tata Nano?

3/28/2009

Repetita Corrige


Signori! Il discorso ch'io sto per pronunciare a voi, forse non potrà essere, a rigor di termini, classificato come un discorso parlamentare.
[...]
Un discorso di siffatto genere può condurre, ma può anche non condurre ad un voto politico.
Non lo desidero: ne ho avuti troppi.
[...]
Il mio discorso sarà quindi chiarissimo e tale da determinare una chiarificazione assoluta.
[...]
Fu alla fine di quel mese, [...] che io dissi: voglio che ci sia la pace per il popolo italiano; e voglio stabilire la normalità della vita politica.
[...]
Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e normalità. Reprimo l'illegalismo. Non è menzogna il fatto che nelle carceri ci sono ancora oggi centinaia di fascisti.
A tutto questo come si risponde? Si risponde con un'accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un orda di barbari accampata alla nazione; è un movimento dibanditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni moral d'Italia.
Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di quanto è avvenuto.
Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che l'olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba alla migliore gioventù italiana, a me la colpa!. Se il fascismo è stato una organizzazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!.
Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene, a me la responsabilità di questo perchè questo clima storico, politco e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento a oggi.
In questi ultimi giorni non solo i fascisti, ma molti cittadini si domandavano: c'e un governo?. Ci sono degli uomoni o ci sono dei fantocci? Questi uomoni hanno una dignità come uomini? E ne hanno anche una come governo?.
Io ho voluto deliberatamente che le cose giungessero a quel determinato punto esterno, e, ricco della mia esperienza di vita, in questi sei mesi ho saggiato il partito; e, come per sentire la tempra su certi metallibisogna battere un martelletto, così ho sentito la tempra di certi uomini, ho visto che cosa valgono e per quali motivi a un certo momento quando il vento è infido scantonano per la tangente.
Ho saggiato me stesso, e guardate che io non avrei fatto ricorso a quelle misure se non fossero andati in gioco gli interessi della Nazione. Ma un popolo non rispetta un governo che si lasci vilipendare. Il popolo vuole specchiata la sua volontà nella dignità del governo e il popolo, prima ancora che lo dicessi io ha detto; basta! la misyra è colma!
[...]

3/25/2009

la locomotiva


vedendolo ne ho ricevuto un'ondata di buonumore
vedendolo ho canticchiato una nota canzone di sbronzone bolognese
gli eroi son tutti giovani e belli...
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere...
lanciata a bomba contro l'ingiustizia...

300 km/h bastano per essere "lanciati a bomba"?

3/24/2009

su internet, dal 1465

in altre stanze un po' meno segrete si sperimentano da secoli straordinari strumenti per la creazione di entropia, che si sa e' parente all'energia, detti "beoni".
ora anche su internet

www.osteriadelsole.it

3/23/2009

D+T


Nel 1989 un paio di ingegneri, col mondo distratto dal crollo di un'opera in muratura a basso contenuto tecnologico, annunciavano, troppo frettolosamente, la scoperta della fusione nucleare al fresco.
Per qualche mese riuscivano a rubare scampoli di scena all'incidente edile, poi, però, si veniva a scoprire un erroruccio di valutazione, dovuto ad eccesso di entusiasmo, commesso da parte degli ingegneri.
A quel punto una squadraccia di detrattori - prezzolati da bovari trafficanti di petrolio - si occupava con profitto ad annegare il temerario duo scientifico sotto un diluvio di merda lassa.
"Pataccari!". Questo si disse di loro, specie tra gli americani...
L'europeo, però, scarso ad oli minerali, volle continuare a crederci.
Ed ecco, vent'anni dopo, all'ombra della crisi, spunta in svizzera...
E' lui!
Il sole in scatola!

un'altra crisi



E questa, secondo me e purtroppo, sara' piu' lunga, nonostante le sue cause siano piu' evidenti (eccole nella foto).

3/20/2009

percezione


Con episodi come questo, posso tranquillamente dire che grazie ai recenti provvedimenti in materia di sicurezza (sic!) il mio grado di civilta' percepito del paese in cui vivo e' notevolmente sceso.
Che non sia solo una percezione soggettiva?

3/19/2009

morto uno spettro

si fa un altro bar

Con la logica argentina dell'autogestione, gli utenti piu' addicted dello spettro della bolognesita' hanno rilevato la baracca e proveranno a mandarla avanti a mille mani.
In attesa di un bar vero con polpette vere, provate anche questo angolo di parole in liberta', rigorosamente bolognesecentriche.

p.s. con la preghiera di massima diffusione dell'evento

p.p.s. come giustamente segnalato da rossanaturale, manca il link. eccolo.

3/16/2009

scontro impari


Ieri sera a Che tempo che fa e' andato in onda un duello differito tra Romano Prodi, ex presidente del consiglio ex presidente del partito democratico ora pensionato, e Serge Latouche, economista francese all'avanguardia per le tematiche trattate da un punto di vista accademico.
Lo scontro e' stato assai impari, come le amichevoli estive tra lo squadrone di turno e la formazione primavera di una qualche valle alpina, tanto era l'abisso tra le analisi e le risposte formulate dal professore francese e quelle del professore (in pensione?) nostrano.
Di la', la percezione che dalla crisi si possano trarre indicazioni decisive circa un modello di sviluppo (o forse dovremmo dire di crescita) che ha nelle crisi dei fattori endogeni e non solo degli incidenti di percorso; di qua, una visione scolastica del tipo "tanto poi passa e tutto riprende da capo come prima".
Purtroppo, lo scollamento tra la visione tradizionalista e la realta' delle cose non riempie solo la bocca di esimi pensatori, ma continua a guidare le scelte di politica economica in tutti i paesi del mondo.
Se il pensiero-futuro vince cosi' facilmente e senza sforzo contro il pensiero-dinosauro, quanto dovremo attendere prima che sia il pensiero-futuro a tenere banco nel dibattito politico? Aspettiamo che diventi anch'esso pensiero-dinosauro? Proviamo a muoverci un po' prima?

3/13/2009

risposte alla crisi


Il buongoverno del Secondo Impero Italiano, impegnato a spingere sempre piu' in basso l'asticella del ridicolo, si appresta a discutere un disegno di legge che rivedra' la materia dei diritti e doveri dei cacciatori (il disegno di legge e' presentato da uno che si chiama Orsi, e gia' questo la dice lunga).
Tra le tante amenita', ve ne sono due che mi permetto di segnalarvi perche' potranno stuzzicare la vostra fantasia malata:

- abolizione della disciplina della tassidermia e dell'imbalsamazione
di tutte le specie (cioe' abolizione delle regole)
- autorizzazione della caccia da natanti (oggi vietata)
(informazioni dal sito www.bolognacittalibera.org)

Divertitevi a immaginare come i nuovi cassintegrati e licenziati potranno sfruttare queste possibilita' per far fronte alla crisi.

3/12/2009

Cynar


La vostra squadra del cuore ha perso?
La vostra squadra del cuore ha perso ai rigori?
La vostra squadra del cuore ha pareggiato ma e' come se avesse perso?
La vostra squadra del cuore non ha piu' niente da perdere perche' ha gia' perso tutto?

Non preoccupatevi, il uichend portera' seco il primo onomastico della Pellecchia, sorta di Confederation Cup in attesa del primo compleanno.
Modalita' dell'evento a seguire. Pero' si mangia e si beve.

Con la preghiera di diffondere a chi snobisticamente non bazzica questi luoghi preferendo la perdita di tempo su fesibuc.

3/11/2009

Coccodrillo



Oggi, con uno scarno comunicato del capo redattore, si chiude dopo 5 anni l'avventura dello
Spettro della bolognesita'.

Modalita' De Amicis ON
Per 5 anni e' stato il principale punto di ritrovo dei lavoratori bolognesi dotati di collegamento internet. In 5 anni ha costruito e demolito personaggi, avvenimenti, miti e mode della bolognesita', termine cui ha saputo dare come nessun altro connotati fisici ben precisi.
Da domani la rete sara' molto piu' silenziosa.

Modalita' De Amicis OFF

Mario Agiografo Pellacani

3/10/2009

reddito non da lavoro


postato su http://bolognacittalibera.ning.com/

Il documento sopra pubblicato e' del (nefasto) luglio del 2001.
Ultimamente mi e' capitato molte volte di ripensarci, alla luce di articoli, manifestazioni, documenti che sempre piu' negli ultimi mesi (effetto della crisi) parlano di un ripensamento delle regole di funzionamento economico nelle societa' piu' industrializzate (ultimo in ordine di tempo il post di Francesco Berardi su Bologna Citta' Libera).
E' curioso come negli ultimi 30 anni la lotta prima di tutto culturale verso una nuovo modo di intendere concetti come sviluppo, redistribuzione del reddito, tempo libero vs. salario abbia raggiunto il suo apice in due momenti tanto diversi tra loro: a fine anni novanta, in pieno "rampantismo" del nuovo paradigma economico del capitalismo transnazionale e mercantilista ("creazione di ricchezza per tutti, siori e siore, accorrete numerosi"), oggi, in pieno collasso dello stesso capitalismo transnazionale e mercantilista di allora.
In circa dieci anni le istanze legate al reddito di cittadinanza (e tutti i suoi sinonimi) erano pero' quasi sparite, travolte dall'acuirsi dello scontro global-no global (scusate il semplicismo estremo), dal risorgere di stati canaglia in grado di mettere in pericolo il benessere del resto del mondo, da sedicenti e assai poco seducenti brigatisti fuori tempo massimo che, tutti i tre fattori insieme, hanno spinto gli eretici del capitalsimo 2.0 a essere bollati come terroristi o amici dei terroristi.
Abbiamo pero' oggi una nuova consapevolezza delle storture del modello di sviluppo adottato dalle nazioni piu' potenti del mondo nell'ultimo quindicennio, una consapevolezza che non e' piu' solo di una minoranza di sognatori piu' o meno idealisti, ma che tocca dal vivo contemporaneamente centinaia id milioni di persone nel mondo.
La sfida di questi prossimi mesi non sara' tanto quella di far approvare radicali cambiamenti nel funzionamento della nostra societa', che richiedono anni di transizione, quanto quella ancor piu' importante di evitare che l'acuirsi delle tensioni sociali piu' o meno evidenti su scala mondiale si traduca un rinfocolarsi degli istinti di conservazione piu' animaleschi e nocivi: nazionalismi, xenofobia, corporativismo guidato dall'alto.
La parola d'ordine per questa nuova battaglia deve essere una e una sola, tanto lampante quanto spiazzante: signore e signori, non c'e' lavoro per tutti (e ce ne sara' sempre meno). Smettiamola quindi di legare la dignita', la possibilita' di esistenza, l'essere pienamente cittadini oltre che uomini e donne di tutti quanti al fatto di appartenere o meno alla ormai mitizzata "classe dei lavoratori".

3/09/2009

neve meccanica


http://www.flickr.com/photos/scarrots/


"addio, bella crudeltà."


"fosforo bianco, fosforo bianco,
neve meccanica,
dove stai andando a cadere?"

"sto cadendo in maniera imparziale, su strade e soffitti,
sui cespugli di bambù, sulla gente.
il mio nome fa pensare a ricchi mari e a notti di pioggia,
mentre ogni goccia che urta le superficie ottiene
una risposta lucente da un milione di alghe.
il mio nome è un sospiro di lustrini. ah!
ognuno di loro è un disco di fuoco,
io sono la neve che brucia.

io cado
dovunque gli uomini mi mandano a cadere-
ma preferisco la carne, così dolce, così soda:
la decoro in nero, e vado
alla ricerca dell'osso."

denise levertov

3/04/2009

Formazione permanente



Visto che per finanziare le ronde si useranno i fondi destinati alla formazione (qualcuno spieghi pero' a L'ha Russa che la formazione in questione ha attinenza con l'istruzione e non con la disposizione dei militari), io novello imprenditore di me stesso mi butto nel bisnes:

Corso di formazione teorico-pratico in passo dell'oca e sfilate marziali
fa bene al corpo, fa bene all'anima (de li mortacci vostri).

Se volete vedere a quale scadente livello di ordine&disciplina sono scesi i neri, guardatevi il resoconto di Titus.

p.s. che poi nelle nuove aree del Secondo Impero d'Italia che figura ci facciamo?