2/21/2011

Risposta a Federica Guidi

La posizione espressa dalla presidente dei giovani industriali Guidi getta una luce sinistra (un'ulteriore luce sinistra) sul futuro della penisola-stivale. La convinzione, assai diffusa, che esistano forme di cultura e processi di formazione "inutili", infatti, non può non mettere in allarme chi cerca di disegnare, o anche solo immaginare, per l'Italietta un futuro fuori dalle sabbie mobili attuali.
Senza scomodare (fin troppo facili) interpretazioni politiche o di contrapposizione tra pensiero unico e altri piu' validi pensieri, la posizione della Guidi è fallace già all'interno dell'ambito culturale, economico e sociale in cui nasce.
Non sono pochi e non sono ininfluenti quelli che ormai da qualche anno indicano i servizi alla persona come il settore di maggior sviluppo nel prossimo futuro. Non sono pochi e non sono ininfluenti quelli che ormai da qualche anno indicano nelle componenti immateriali della produzione manifatturiera gli elementi strategici fondamentali per lo sviluppo di un'economia nel prossimo futuro. Non sono pochi e non sono ininfluenti quelli che ormai da qualche anno indicano in queste componenti l'unica risposta possibile da parte delle economie più mature al progressivo spostamento delle attività strettamente produttive nei paesi di più recente industrializzazione (emergenti o meno che dir si voglia).
La risposta alla crisi del sistema economico italiano prospettata dalle parole della Guidi va esattamente in direzione contraria: servizi subordinati all'attività manifatturiera invece che in grado di guidare quest'ultima, formazione tecnica ("il saper fare") invece che teorica ("il saper come fare"), formazione tecnica ("lo strumento" e "l'atto") invece che formazione umanistica ("il pensiero" e "il metodo"). I risultati di questi atteggiamenti sono oggi uno dei problemi principali della nostra economia: operai in diretta concorrenza con quelli sottopagati e sottogarantiti dei nuovi centri manifatturieri mondiali, cervelli in fuga, una bilancia commerciale tecnologica con un deficit spaventoso e tendenzialmente esplosivo.
Più che l'opinione in sé espressa dalla giovane industriale Guidi, già ora comunque in una posizione di privilegio rispetto alla possibilità di influenzare le linee di sviluppo dell'Italia, preoccupa come tale opinione non abbia scatenato, nelle istituzioni pubbliche, economiche, culturali e sociali, una reazione tangibile (l'unica pare questa).
Mancanza di coraggio o mancanza di idee alternative? Non saprei quale delle due sarebbe il male minore.

2/13/2011

Prostituzione e Liberazione (1): la catena dell'amore



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Per rappresentare una catena dell'amore è sufficiente connettere due elementi ( dati l'elemento iniziale, che è 'leiloceccaalui' per default e l'elemento finale, che è 'cheloleccaa:BERLUSCONE' per default):|chelaleccaalei
|cheloleccaalui;si possono connettere gli elementi nell'ordine che si preferisce; si possono ripetere
consecutivamente infinite volte tutti gli elementi della forma: |chelaleccaalei; NON si possono ripetere consecutivamente gli elementi della forma: |cheloleccaalui.Si può arricchire ed abbellire la catena attraverso l'aggiunta del cosiddetto [BACCHETTONE]=: grosso grosso pene

Qualora si decidesse di realizzare in vivo una catena dell'amore, si ricordi che: (1) è necessario munirsi di denaro; (2) è consigliabile praticare la confessione dopo ogni partecipazione ad una catena.


2/10/2011

Punk Islam











Breaking News:

Sfiorate le dimissioni dello Zio di Ruby.

Mubarak scampa alla fine della sua dittatura, annunciando al popolo d'Egitto,
pronto ad assaltare il palazzo in caso lo Zio di Ruby rifiutasse di dimettersi,
che si è trattato di un equivoco:
non è lui lo Zio di Ruby.

2/07/2011

davide contro le golia

C'erano due signori molto compiti, educati e dall'aria e dall'eloquio di chi certamente medita su cio' che dice, impegnati in un duetto che oseremmo definire, senza timore d'offendere, d'un certo spessore culturale. Disquisivano, i due, dei danni arrecati a un paese, che per comodita' chiameremo Italia, da un individuo, che per comodita' chiameremo presdelcons, padrone di mezzi d'informazione, mezzi di distrazione, mezzi politici e mezzi economici.
Si potevano cogliere, in sottofondo, profonde analisi sul decadimento etico e morale di un paese, sempre quello di prima, portato avanti con assidua e spregiudicata continuita' da chi, sempre quello di prima, sa bene che guidare le ignoranze e' piu' facile che guidare le coscenze.
E poi dobbiamo esserci distratti, perche' all'mprovviso al posto dell'aulico duetto, e' stato letto l'appello per la riconsegna della bara di un noto presentatore tv, in forza al tipo gia' citato sui canali che avrebbero annientato lo spirito del paese gia' citato.

Ti piace vincere facile, tizio che per comodita' avevamo chiamato presdelcons?

2/04/2011

comuneeeesti!

"Il debito pubblico italiano si e' moltiplicato per otto volte tra il 1980 e il 1992 per colpa dei governi con i comunisti in primo piano"
Infatti:

fino al 4 aprile 1980 Cossiga I DC PSDI PLI
fino al 18 ottobre 1980 Cossiga II DC PSI PRI
fino al 28 giugno 1981 Forlani DC PSI PSDI PRI
fino al 23 agosto 1982 Spadolini I DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 1 dicembre 1982 Spadolini II DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 4 agosto 1983 Fanfani V DC PSI PSDI PLI
fino al 1 agosto 1986 Craxi I DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 17 aprile 1987 Craxi II DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 28 aprile 1987 Fanfani VI DC
fino al 13 aprile 1988 Goria DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 22 luglio 1989 De Mita DC PSI PSDI PLI PRI
fino al 12 aprile 1991 Andreotti VI DC PSI PSDI PLI PRI UDS
fino al 28 giugno 1992 Andreotti VII DC PSI PSDI PLI
fino al 28 aprile 1993 Amato I DC PSI PSDI PLI

Vivevamo in un Soviet e non ce ne siamo mai accorti.

2/01/2011

antropologicamente diversi

"in sei mesi dobbiamo arrivare a stabilire che e' lecito intraprendere e fare tutto quello che non e' espressamente vietato dalla legge"
Silvio Berlusconi, gennaio 2011

"la differenza tra me e lei e' che lei fa solo quello che e' permesso, mentre io faccio tutto quello che non e' espressamente vietato"
Fedele Confalonieri, un paio d'anni fa a Report

E' bello quando gli squali gettano la maschera e rivendicano le proprie azioni.
Ci si sente meno in colpa a odiarli sempre e comunque, in tutto quel che sono e fanno.